Il Governo Italiano ha richiesto clausola di salvaguardia sull’import di riso a dazio zero da paesi asiatici EBA.

I Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali e dello Sviluppo Economico hanno reso noto che è stato inviato a Bruxelles il dossier integrato per la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia a tutela del settore risicolo dalle importazioni a dazio zero dai Paesi asiatici EBA, in particolare dalla Cambogia.
I ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda hanno accompagnato il dossier con una lettera indirizzata ai Commissari Federica Mogherini, Cecilia Malmström e Phil Hogan.
Il dossier è stato integrato da un’apposita ed approfondita relazione commissionata dall’Ente Risi ad un affermato studio legale internazionale.
Dal testo del dossier si evince che:
· il riso Indica lavorato derivante dalla coltivazione dell’Unione Europea è il prodotto danneggiato dalle importazioni di riso lavorato dalla Cambogia, nel rispetto dell’articolo 22 del regolamento (UE) n.978/2012 (concetto di prodotto identico).
· il soggetto da investigare per la procedura di attivazione della clausola è l’industria di trasformazione (e di conseguenza anche il produttore) che ha visto ridursi drasticamente il collocamento di riso indica nell’UE.
Solo l’Italia dalla campagna 2011/12 alla campagna 2016/17 ha conosciuto un mancato collocamento di riso lavorato indica nell’UE di circa 67.000 tonnellate.
Nel corso degli ultimi 5 anni il consumo comunitario di riso è aumentato del 5% e le importazioni di riso lavorato dalla Cambogia sono aumentate del 171%. Oltre a questo dato, nello stesso periodo le vendite di riso Indica coltivato nell’UE sono calate del 37% (da 676.900 a 427.904 tonnellate).
Ciò si è tradotto in un calo del 18% delle quote di mercato detenute dagli operatori dell’UE con prodotto comunitario dal 46% al 28%. La superficie investita a riso Indica nell’UE è calata del 40% (da 158.000 a 92.000 ettari), così come è calata del 39% la produzione di risone. I prezzi del riso Indica importato dalla Cambogia (€488,58/Ton. nella campagna 2016/17) si collocano ben al di sotto del prezzo, circa il 30% in meno, praticabile dagli operatori comunitari.
Come conseguenza di quanto sopra, i risicoltori dell’UE hanno ridotto la superficie investita a riso Indica ed aumentato quella investita a riso Japonica creando un eccesso di offerta che ha determinato ripercussioni a livello di prezzo anche su questo comparto (mediamente del 30% con punte del 60%).
Fonte: MIPAAF
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