Crisi della filiera del riso europea – I rappresentanti dei paesi produttori riuniti a Milano.

Lo scorso 21 Febbraio 2017 si sono riuniti a Milano i rappresentanti dei paesi produttori di riso europei (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Francia, Bulgaria e Ungheria). L’obiettivo comune è sviluppare una proposta comune da presentare ai rispettivi Ministeri dell’Agricoltura dei propri Stati al fine di aprire un tavolo di trattativa con la Commissione Europea per revisionare le attuali norme vigenti sull’importazione di riso dagli stati extra UE.
La produzione europea di riso si aggira attorno a 1,8 milioni di tonnellate annue. L’Italia è il maggior produttore di riso in Europa con circa 234 mila ettari coltivati.
La liberalizzazione dell’importazione dai Paesi Meno Avanzati (PMA) varata dalla Commissione Europea nel 2009 consente importazioni a dazio zero, comportando un’invasione di riso asiatico (Cambogia, Myanmar, ecc.) che ha conseguentemente causato un calo delle quotazioni europee e della produzione di riso Indica.
Il 50% del consumo di riso europeo è coperto da riso di importazione, che per 2/3 circa non paga alcun dazio di importazione.
Le richieste dei rappresentanti del settore riso alla Commissione Europea sono essenzialmente:
- la qualifica per il comparto riso di comparto ‘sensibile’, che consente di evitare concessioni alle importazioni di riso da paesi extra UE.
- la rimozione di tutti gli ostacoli all’applicazione della ‘clausola di salvaguardia’ nei confronti dei PMA.
- la fissazione di regole reciproche eque tra gli Stati UE e tra essi e gli stati extra UE sia in merito agli aspetti fitosanitari che commerciali.
- il mantenimento nell’ambito della pianificazione della Politica Agricola Comune della qualifica di ‘specificità’ del settore riso.
- campagne promozionali con fondi comunitari per incrementare il consumo di riso coltivato in Europa.
Fonte documenti: Ente Risi
Documento scaricabile: Futuro della risicoltura europea in pericolo – 21 Febbraio 2017
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